Testa del Rutor

La Thuile

  • Difficoltà:
    F - Facile
  • Periodo consigliato:
    luglio - settembre
  • Esposizione:
    Nord/ovest
  • Partenza:
    La Joux (1650 m) - La Thuile
  • Arrivo:
    Testa del Rutor (3486 m)
  • Dislivello:
    845 m. + 995 m.
  • Durata Andata:
    6h45

Accesso

Casello autostradale di Morgex, si prosegue lungo la SS n. 26 fino a Pré-Saint-Didier dove si svolta a sinistra verso La Thuile. Raggiunto l’omonimo abitato, si prosegue sulla stretta strada asfaltata che conduce al piazzale di La Joux.

Il Rutor si erge di poco dal margine meridionale dell’omonimo ghiacciaio e si colloca sullo spartiacque che divide la Valgrisenche dalla Valle di La Thuile. Incerte sono le origini del toponimo. L’alpinista britannico Coolidge sostiene la derivazione dai due termini del patois valdostano “ru” (ruscello) e “tort” (serpeggiante). Lo studioso locale Berton afferma invece che il nome deriva dal patois “roese” (ghiacciao) e dal celtico “tor” (cima rocciosa). Senza propendere per alcuna delle ipotesi, l’aspetto del Rutor è quello di una modesta elevazione rocciosa che fuoriesce dalla massa di un esteso ghiacciaio a mantello.


Descrizione del percorso

Primo giorno
Lasciato il villaggio di La Joux, si imbocca il comodo sentiero che - dopo un avvio pianeggiante – inizia ben presto a salire a tornanti nel bosco. Il sentiero costeggia il torrente alimentato dal ghiacciaio del Rutor e dalle altre masse glaciali della zona; da rammentare che il corso d’acqua forma tre celebri cascate che è possibile ammirare seguendo le brevi diramazioni che si staccano dal sentiero principale. Si transita quindi nei pressi dei ruderi della Montagne du Glacier, per salire l’ultima rampa che permette di guadagnare quota e di portarsi al rifugio Deffeyes.
Secondo giorno
Dal rifugio si segue il sentiero che si dirige, passando attraverso una zona di laghetti, verso il Passo di Planaval, su terreno a tratti roccioso e a tratti detritico: il cammino, dove il sentiero è meno evidente, è comunque agevolato dalla presenza di ometti. Aggirato un dosso roccioso si transita ai piedi delle rocce che sostengono la Pointe des Invergneures e si raggiunge lo sbocco della valletta che scende dal Passo di Planaval. Quindi, in piano, si raggiunge la morena che si scavalca per raggiungere il ghiacciaio del Rutor. Lo si risale in direzione sud, costeggiando alla base la dorsale formata dal Flambeau, dai Doravidi e dallo Château Blanc, e raggiungendo il Colle del Rutor (3373 m). Dal valico, si segue la cresta sud, a tratti rocciosa a tratti nevosa, fino a toccare le rocce terminali che si salgono facilmente. Lo spuntone della vetta dista pochi metri.
Discesa: lungo l’itinerario di salita.

L’itinerario richiede esperienza di alta montagna, è consigliabile farsi accompagnare da una guida alpina.

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