Il progetto espositivo abbraccerà ambiti differenti focalizzando l’attenzione sul rapporto tra uomo e epidemia, specie sul piano culturale e tracciando un quadro storico sul suo impatto e sul sistema di protezione che le diverse comunità hanno avviato nel corso dei secoli.

La mostra ospiterà infatti patrimoni molto differenti tra loro: dalle sculture protettive di arte sacra provenienti dalla collezione del MAV-Museo dell’Artigianato Valdostano di tradizione, della Collezione Brocherel e del Museo del Tesoro della Cattedrale e di scritti e documenti che testimoniano le epidemie nella storia. Sono inoltre esposti sistemi di protezione tradizionali e di etnobotanica ed opere di artisti contemporanei.

L’esposizione vede anche la presenza di alcune personalità di fama internazionale con i reportage di viaggio dei fotografi dell’Associazione Neos che con le loro immagini riferiscono ciò che accade ed è accaduto nel mondo deflagrato da questa pandemia e gli acquerelli di Stefano Faravelli che raccontano un piccolo esorcismo (visionario) di una pandemia, recentemente edito dalla Nave di Teseo.”

All’interno di questa poliedrica esposizione troveranno posto anche le 47 opere realizzate dagli artigiani valdostani per l’iniziativa “Noi, artigiani in quarantena”, partita come un progetto virtuale durante il lockdown e divenuto oggi parte di una mostra reale.