Come per tutte le attività in montagna, occorre non sopravvalutare se stessi avventurandosi in percorsi difficili e faticosi: informati bene sull'itinerario da seguire, valuta le condizioni della neve e consulta sempre le previsioni del tempo. Ogni inverno le condizioni della neve possono essere diverse quindi i periodi consigliati per ogni escursione sono solo indicativi.

Guarda anche le gite organizzate.

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48 Risultati
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Arp du Bois

Racchette da neve  -  Saint-Rhémy-En-Bosses

Seguire le indicazioni per il Col Serena, procedendo lungo un tratto di pista pressoché pianeggiante che transita sotto il viadotto del tunnel del Gran San Bernardo. Attraversare il Torrent de la Belle Combe e costeggiare alcuni alpeggi prima di inoltrarsi in un piccolo lariceto nei pressi del torrente stesso. Si fuoriesce in un bel pianoro dopo il quale si costeggia nuovamente il torrente ed in seguito si svolta a sinistra portandosi fino alla la cappella di Saint-Michel. Curvare a sinistra e procedere verso l’alpe Eteley e continuare poi a seguire la pista che risale il crinale con una serie di tornanti. Mano a mano che la pista sale, il crinale allenta la sua pendenza sino a raggiungere gli alpeggi di Arp du Bois Desot. Superare i casolari risalendo il breve pendio sulla loro sinistra sino a confluire nuovamente sulla pista poderale: svoltare a destra e aggirare un breve rilievo. Si sfiorano gli alpeggi di Arp du Bois du Meiten ed infine si risale il ripido pendio con un paio di ampie svolte, per raggiungere con una bella diagonale, gli alpeggi di Arp du Bois Damon.

Plan Puitz

Racchette da neve  -  Saint-Rhémy-En-Bosses

Da Saint-Rhémy si risale brevemente la strada per il colle del Gran San Bernardo sino ad un tornante a sinistra: qui si incontrano le paline segnaletiche dell’Alta Via 1 che indirizzano il cammino lungo una bella stradina innevata. Dopo un primo tratto in leggera discesa, si inizia a salire all’altezza del bivio per Saint-Oyen, segnalato da un’altra palina. L’itinerario è sempre evidente e con un ampio tornante verso sinistra, si porta sul crinale esposto a sud. Superando ancora un paio di tornanti, si raggiunge l’alpeggio di Plantaluc.
Dopo un altro paio di tornanti ci si addentra nella bellissima abetaia del Bois Coupé. La salita non è mai sostenuta ed è molto piacevole, soprattutto con neve fresca. All’altezza di un tornante si incrocia nuovamente una pista: si svolta a sinistra trascurando la deviazione per Barasson e si prosegue ancora per un lungo tratto quasi rettilineo; si superano ancora due lunghi tornanti sino ad affrontare l’ultima parte del sentiero.
Si è ormai prossimi alla meta, al termine dell’ultimo rettilineo si incontra una piccola costruzione e, poco dopo, si fuoriesce dal bosco raggiungendo Plan Puitz e le sue caratteristiche fortificazioni in grotta.

In racchette al Col de Joux

Racchette da neve  -  Saint-Vincent

Di fronte al parcheggio parte una pista innevata che passa sopra il piccolo parco che circonda la Cappella dei Partigiani. Superato il cartello di divieto di transito, si segue un breve tratto praticamente pianeggiante sino a raggiungere, dopo pochi minuti, un bivio: si trascura la deviazione a sinistra e si procede in leggera salita in direzione del Mont Zerbion. Lungo questo tratto si possono apprezzare interessanti scorci panoramici sulla valle centrale ed in particolare sull’inconfondibile sagoma del Mont Emilius. Ci si addentra lentamente nel bosco di larice che gradatamente lascia posto a bellissimi esemplari di abete rosso sino ad incontrare un secondo bivio, meno evidente del precedente: si trascura la deviazione sulla destra e si prosegue sempre diritto in leggera salita. Il percorso procede piacevole sotto le particolari cime che fanno da corollario alla cresta sud dello Zerbion, sino ad incontrare l’innesto con il sentiero 107: qui si svolta decisamente a destra invertendo praticamente il senso di marcia. Si risale un breve tratto per poi ridiscendere nuovamente sino ad incontrare nuovamente una palina, qui si svolta a sinistra passando nei pressi di una vasca coperta e risalendo un nuovo breve tratto. Lungo il cammino nel bosco si aprono degli squarci, tra la fitta vegetazione, che permettono di assaporare interessanti vedute sulla valle centrale. Si ridiscende nuovamente un po’ e ci si avvicina a Fromy, piccolo villaggio disposto su una bella radura. Si riprende la salita e si rientra nuovamente nel fitto bosco di abete rosso dove la luce del sole crea interessanti effetti di chiaroscuro, la meta si avvicina come in pratica terminano i saliscendi; sempre seguendo l’ampia pista, spesso battuta, si procede attraverso il bosco sino ad incontrare prima una nuova palina segnaletica e, poco dopo, le vasche di carico delle acque del Ru Courtaud: da qui si svolta leggermente a destra imboccando una pista che, in discesa, ci conduce infine al Col de Joux.

Saint-Evence

Racchette da neve  -  Torgnon

Discendere la strada regionale sino ad incontrare, sulla sinistra, una palina segnaletica che invita a svoltare a sinistra: si ridiscende un breve tratto sino a raggiungere la Cappella di Saint-Pantaléon. Superata la Cappella si procede inoltrandosi in un bellissimo bosco di conifere con interessanti scorci panoramici sul Cervino, la Valtournenche, il gruppo dell’Emilius e sui pianori sottostanti. Il percorso si sviluppa in un abetaia attraverso i quali il sole gioca con i chiaroscuri sulla neve, si procede sulla traccia di un ampio sentiero che percorre una cresta spartiacque boscosa tra la Valtournenche e i pianori di Saint-Denis e Verrayes. La nostra marcia procede dolcemente seguendo i continui saliscendi del sentiero. Dopo circa 20 minuti si raggiunge, nel mezzo del bosco, la deviazione, a sinistra, per il Sez de Creuvö: si risale il bosco per un centinaio di metri e si incontra una particolare pietra vuota all’interno.
Ritornati sul percorso principale il sentiero incontra alcune panche che, poste lungo il percorso, permettono di godersi il bellissimo panorama che si apre sulla valle centrale. Infine si giunge sul piano nel quale è costruita la caratteristica Cappella.

In racchette al Rifugio Chalet de l’Epée

Racchette da neve  -  Valgrisenche

Procedere lungo la stradina che conduce ad Usellières costeggiando il lago artificiale di Beauregard. Il primo tratto dell’itinerario è pressoché pianeggiante e, dopo esser transitati sotto una galleria scavata nella roccia, si raggiunge il bivio per Rocher e da qui l’inizio della salita.
Si svolta a sinistra e si inizia a risalire una pista innevata spesso battuta dagli sci-alpinisti al rientro. Dopo quattro tornanti si raggiunge un bivio: si volta a destra seguendo le indicazioni per Plontaz e Quattro Denti. Ci si addentra nel bosco prevalentemente di larice percorrendo un lungo tratto pressoché rettilineo; dopo aver superato un accumulo valanghivo si raggiunge la splendida radura sotto gli alpeggi abbandonati di Bouque ai quali si arriva dopo aver effettuato un’ampia svolta a sinistra. Superato Bouque, si rientra nel bosco e si risale il crinale con una serie di tornanti sino a raggiungere il bivio per il rifugio: si seguono le indicazioni per l’Epée lasciando la stradina percorsa fino a questo punto.
Seguendo la traccia, generalmente presente, ci si addentra nel Bois de Mugner al cospetto di imponenti larici e qualche rado abete rosso. Questo tratto, in leggera salita, alterna facili pianori e alcuni traversi non molto comodi da percorrere. Lentamente si incominciano ad aggirare le pendici del Truc de la Seyaz fuoriuscendo dal bosco in vista della strada estiva che risale da Usellières. Si percorre ancora un breve tratto a mezza costa, inserendosi nel letto innevato del Torrent de Bouque, da risalire sino ai piedi di Epée. Si è ormai in vista della meta: si percorre il pianoro sottostante ed infine si raggiunge il rifugio Chalet de l’Epée.

Ricovero Capitano Crova

Racchette da neve  -  Valgrisenche

Procedere lungo strada che conduce ad Usellières seguendo la sinistra orografica della valle sino ad incontrare il bivio per Arp Vieille: si svolta a destra e si segue la pista poderale innevata (spesso battuta) che prende quota con un paio di tornanti sino ad incontrare un pannello in legno che indica di svoltare a sinistra in direzione Arp Vieille - Forcla de Bré.
Lungo la salita si possono apprezzare interessanti scorci sulla Pointe de Feleumaz e la Becca di Tos (nell’altro versante della valle) oltre che sulle Pointes de Ormelune nel fondovalle. Dopo alcuni tornanti si raggiunge l’alpeggio di Bochat.
Si supera l’alpeggio e si inizia a percorrere una serie di tornanti che rapidamente fanno guadagnare un centinaio di metri di quota sino a raggiungere l’imbocco della conca sotto il Mont d’Arp Vieille. Lentamente il paesaggio varia: si lascia il rado bosco di larice per incontrare un breve gradino che verrà risalito dalla pista con diversi tornanti, superati i quali, si incominciano ad intravedere i ruderi di Meillares. Ormai la meta è vicina, raggiunta Meillares dirigersi, sempre seguendo la pista poderale, dapprima verso le pendici del Mont d’Arp Vieille, per poi svoltare a destra sino a raggiungere i casolari di Arp Vieille.
Proseguire ora seguendo la linea del sentiero estivo, si risale il crinale tendendo verso sinistra sino a raggiungere il suo culmine ove si incontrano i casolari del Ricovero del Capitano Crova.

In racchette al Rifugio Chabod

Racchette da neve  -  Valsavarenche

Lasciata l’auto, si attraversa il torrente Savara su di un ponticello in legno; si svolta a destra e si inizia a risalire in direzione di un casolare isolato, superato il quale, si incontra l’inizio del sentiero estivo che si imbocca per raggiungere in breve l’Alpe Praviou. Si prosegue risalendo la bellissima mulattiera costeggiata da impeccabili muri in pietra a secco; con una serie “infinita” di svolte si risale il bosco di larice sino a raggiungere un breve spiano poco sopra i 2000m. Da qui il bosco comincia a diradarsi aprendo interessanti scorci sulle cime della Valsavarenche sino a raggiungere Lavassey dove si trova un casotto dei guardaparco e dei curiosi alpeggi dalla caratteristica forma a semibotte. Si supera Lavassey aggirando a sinistra il casotto ed iniziando a risalire il pendio che, abbandonati gli ultimi alberi, si fa decisamente più ripido. Lentamente si entra nella parte alta del vallone di Savolère, mentre appare il Gran Paradiso, davanti all’escursionista in tutto il suo splendore. Lentamente il pendio degrada mentre si costeggiano i contrafforti della Côte Savolère sino a ritrovarsi praticamente ai piedi del rifugio. Si svolta a sinistra e si risale il pendio a mezza costa sino a raggiungere infine il Rifugio Federico Chabod.

Orvielle

Racchette da neve  -  Valsavarenche

Imboccare il sentiero (8) che conduce a Vers le Bois.
Imboccare l’ampia Strada Reale di Caccia e si incontra subito la segnaletica che evidenzia l’ingresso nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. Il sentiero parte pianeggiante e, dopo circa 5 minuti, svolta decisamente a sinistra iniziando a risalire il pendio sottostante il Fourquin de Bioula. Si prosegue con una dolce salita immersi nell’abetaia. Dopo circa 25 minuti il bosco si apre all’altezza di una grossa frana caduta dalle cime soprastanti in epoche remote, questa “fenditura” ci permette di scorgere il Fourquin de la Bioula e sul fondo valle il Mont Fallère, la Costa Tardiva e la Pointe de Chaligne. Proseguire sempre nell’ampia e comoda mulattiera che si dirige senza grosso dislivello in direzione sud: non è difficile imbattersi lungo il cammino in camosci e soprattutto stambecchi. Si lascia il bosco per attraversare un pericoloso traverso: ove sono evidenti i colatoi valanghivi. Superato il traverso si confluisce infine nel pianoro antistante la Casa Reale di Caccia ora adibito a Casotto dei Guardia Parco (2165m): quest’ultimo viene raggiunto in pochi minuti.