''Mammiferi del Gran Paradiso: ermellino - marmotta''

Rhêmes-Notre-Dame


Description du parcours

NOME: ERMELLINO (in dialetto locale: Ermellin)
ORDINE E FAMIGLIA DI APPARTENENZA: Mustela erminea, Carnivori, Mustelidi
DIMENSIONI - Lunghezza testa-corpo: 22-30 cm; Lunghezza coda: 7-12 cm; Peso: 125-300 gr
RICONOSCIMENTO - L’ermellino è un carnivoro di piccole dimensioni dalla forma slanciata. La sua pelliccia è marrone nella parte superiore del corpo, più chiara nelle parti inferiori. Nella stagione invernale, questo animale subisce una particolare modificazione diviene completamente bianco, se si eccettua l’estremità della coda che rimane nera durante tutto l’anno. Tramite le impronte lasciate sul terreno è possibile rilevare la sua presenza: esse sono lunghe circa 2 cm e larghe 1,5 cm. Sulla neve e sul fango rimangono ben evidenti i segni delle cinque dita: l’ermellino si sposta generalmente tramite balzi più o meno lunghi (da 20 a 70 cm ) a seconda dell’andafura. A volte, seguendo le sue tracce, si può osservare che l’animale scava brevi gallerie sotto il manto nevoso alla ricerca di piccoli roditori.
BIOLOGIA - L’ermellino frequenta vari tipi di ambienti, lo si può trovare sia sui ghiaioni e nelle praterie di alta quota, fino ai 3000-3300 metri, sia nei campi e nelle radure dei boschi. Il periodo degli amori avviene indifferentemente in primavera o in estate. Nel primo caso la gestazione è di circa otto settimane, mentre nel secondo ha una durata maggiore, 8-9 mesi, in modo tale che i piccoli nascano nella primavera successiva, al ritorno della bella stagione. La femmina partorisce una sola volta all’anno dai 3 ai 9 piccoli, che vengono generalmente allattati per un mese e mezzo. Gli ermellini non vivono in gruppo, ma isolati, ad eccezione del periodo riproduttivo, quando individui di sesso opposto si incontrano per l’accoppiamento. L’ermellino caccia sia di giorno che di notte: la sua dieta essenzialmente carnivora comprende piccoli roditori, rane, rospi, serpenti e insetti. Per catturare le sue prede, effettua un balzo fulmineo e le azzanna nella regione occipitale della testa, provocandone quindi la morte istantanea. Questa tecnica di caccia consente di evitare un’eventuale lotta con la preda, permettendo all’ermellino un notevole risparmio di energie. Quando la preda giace, ormai morta, l’ermellino l’annusa e lecca il sangue fuoriuscito dalle ferite: questo comportamento ha fatto nascere la falsa credenza che l’animale succhi il sangue delle proprie vittime, nutrendosi prevalentemente di questo. Accade spesso che, avvistato un estraneo, questo mustelide si nasconda momentaneamente, per poi uscire nuovamente allo scoperto, ripetendo questa azione più volte nell’intento di spiare i movimenti dell’intruso. Proprio a causa di tale evidente curiosità, l’ermellino è uno dei carnivori più facilmente osservabile in natura. A volte, per poter meglio esplorare il territorio circostante assume una caratteristica posizione, tipica di molti mustelidi: si drizza con il corpo eretto appoggiandosi sulle zampe posteriori ed eventualmente anche sulla coda.
DIFFUSIONE LOCALE - L’ermellino può occupare ambienti assai diversi quali le radure di boschi, le pietraie, le praterie dai 1500 ai 3000 metri di altitudine. Le aree, dove risultano più probabili le osservazioni di questo piccolo carnivoro, sono i prati comprendenti muretti a secco o baite disabitate.

NOME: MARMOTTA (in dialetto locale: Marmotta)
ORDINE E FAMIGLIA DI APPARTENENZA: Marmota marmota, Roditori, Sciuridi
DIMENSIONI - Lunghezza testa-corpo: 50-70 cm; Lunghezza coda: 13-16 cm; Peso: 4-8 kg
RICONOSCIMENTO - La marmotta, animale di taglia media e di forma tozza, è il più grosso roditore presente in Valle d’Aosta. La sua pelliccia è di colore marrone grigiastro con varie sfumature. Le zampe sono corte: in particolare quelle anteriori le servono per scavare il terreno, infatti terminano con robuste unghie. La marmotta presenta una testa piuttosto grossa ed arrotondata con orecchie brevi e con denti incisivi molto sviluppati. Il fischio, che rappresenta il suo tipico segnale d’allarme, è un semplice ed agevole modo per valutarne la presenza. Anche le aperture delle tane, visibili sul terreno, indicano che la marmotta frequenta una determinata area. Le tane utilizzate si distinguono facilmente per il forte odore, per la presenza di mosche e per la mancanza di erba all’ingresso a causa del continuo passaggio degli animali.
BIOLOGIA - La marmotta vive nei terreni aperti e sui pendii soleggiati al di sopra dei 1000 metri: durante la stagione estiva la si può trovare anche più in alto, fino ai limiti delle nevi. E’ possibile inoltre localizzarla nelle pietraie, nelle radure e ai margini dei boschi. Le marmotte non vivono isolate, ma in gruppi comprendenti un numero variabile di esemplari. Sono animali strettamente diurni, escono dalla loro tana al mattino molto presto e vi rientrano al crepuscolo: durante il giorno possono stare anche per più ore sdraiate su di una pietra al calore del sole. L’alimentazione della marmotta è essenzialmente erbivora e comprende erba, radici e fieni. Il cibo, mangiato in grande quantità durante la buona stagione, le consente di accumulare nel suo corpo il grasso che sarà utilizzato durante il letargo invernale. Nella medicina popolare delle regioni alpine il grasso di marmotta era considerato un buon rimedio contro molte malattie: per questa ragione, oltre che per la carne e la pelliccia, questa specie e stata intensamente cacciata. La marmotta non si allontana troppo dalla propria tana e al minimo segnale di pericolo vi si rifugia prontamente. Le tane delle marmotte possono essere situate sotto i sassi o scavate direttamente nel terreno. Sono fornite di una o più entrate che immettono in gallerie anche assai lunghe: vi sono inoltre numerosi passaggi a fondo cieco usati come locali di evacuazione e vani, di dimensioni variabili, dove gli animali passano la notte, partoriscono e trascorrono il lungo inverno: in particolare la tana adibita al letargo invernale viene rivestita con erba secca. Quando in ottobre la marmotta inizia il letargo, l’ingresso della tana viene chiuso dall’interno con pietre e terra per uno spessore di 1-2 metri. Tutti i componenti del gruppo familiare si raccolgono nella camera più ampia, stretti gli uni agli altri e trascorrono circa sei mesi, mantenendo il proprio metabolismo su valori nettamente inferiori alla norma (temperatura corporea: 5-6 gradi centigradi; battiti cardiaci: meno di 40 pulsazioni al minuto; atti respiratori: 2 al minuto). La stagione degli amori ha inizio al termine del letargo, in aprile o maggio. La marmotta partorisce dai 2 ai 4 piccoli, nel mese di giugno, dopo una gestazione di circa 34 giorni. I principali predatori della marmotta sono le aquile e le volpi.
DIFFUSIONE LOCALE - E’ possibile osservarla facilmente in moltissime zone. La prateria d’altitudine a quote comprese fra i 2100 e i 2500 metri e uno degli habitat più favorevoli per incontrare questo interessante roditore.

(Tratto dalle schede naturalistiche “Notre Faune - Uccelli e Mammiferi della Comunità Montana Grand Paradis” - prodotto dalla Comunità Montana Grand Paradis)

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