Routenbeschreibung

Tra vigneti e meleti percorrete un tratto della valle centrale e poi imboccate una delle valli più suggestive e selvagge della Valle d'Aosta: la Valgrisenche. Lungo il percorso borghi e castelli medievali invitano alla sosta.

SAINT-PIERRE
Lo scenario è reso fiabesco dal castello che dall’alto della sua rocca domina il paesaggio e risulta ben visibile anche di notte grazie ad un suggestivo sistema di illuminazione. Al suo interno, il museo regionale di scienze naturali per un viaggio alla scoperta di ambienti naturali, flora e fauna della Valle d’Aosta. Ma a Saint-Pierre c' è anche un secondo castello: Sarriod de la Tour, immerso in un meleto, conserva nella meravigliosa “sala delle teste” un prezioso soffitto ligneo della fine del 1400, decorato con figure antropomorfe, mostri, insetti ed animali.

ARVIER E LEVEROGNE
In una conca coltivata a vigneti, Arvier testimonia la caparbietà nell’utilizzare tutta la terra disponibile innalzando nei secoli i terrazzamenti posti sul versante più assolato. Proprio qui si produce il famoso vino rosso Enfer d’Arvier, uno dei primi vini valdostani ad ottenere la denominazione D.O.C..
Attraverserete il borgo medievale di Leverogne e poi, imboccando la strada per la Valgrisenche, potrete vedere il santuario di Rochefort e più avanti sulla sinistra i ruderi del castello di Montmayeur.

LA VALGRISENCHE E LA TRADIZIONE DEI DRAPS
Occhi aperti per non farvi sfuggire nulla, in un viaggio affascinante attraverso la storia, la tradizione e un ambiente suggestivo. La strada sale lungo lo stretto fondovalle, fino a Planaval. Poi la prima piacevole sorpresa: la vallata si apre all’improvviso, dominata sullo sfondo dalla vetta della Grande Sassière e, a destra, dalla Testa del Rutor. Di qui in avanti il percorso risale dolcemente il vasto pianoro fino al capoluogo, Valgrisenche, caratteristico borgo di origini medievali, con il suo campanile romanico. Poco oltre il paese, il lago di Beauregard, annunciato dall'imponente diga. Il luogo ideale per rilassarvi, tra il verde intenso dei boschi di conifere e l’argento della cresta che segna lo spartiacque con la Val d’lsère.
Le nevicate, un tempo, isolavano la valle e le possibilità economiche non erano granché. E così bisognava ingegnarsi, produrre tessuti caldi, pratici e, soprattutto, resistenti. Ecco i famosi Draps della Valgrisenche, realizzati in lana di pecora sugli antichi telai, i métiers. In origine, per renderli impermeabili, venivano fatti infeltrire immergendoli ripetutamente in acqua fredda e battendoli con spazzole di legno. I tempi sono cambiati, ma la tradizione dei Draps, in questa valle, è rimasta. Coperte, tovaglie, indumenti, scialli, rivestimenti per divani e poltrone… ancora oggi vengono realizzati su telai costruiti sull’antico modello. Tessuti esclusivi, che potete ammirare nella mostra permanente nel capoluogo di Valgrisenche.