Giornata della memoria.

Pont-Saint-Martin

Centre Culturel di Villa Michetti - Via Resistenza, 5
  • Donnerstag 27 Januar 2022
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Da molti anni, in occasione della Giornata della Memoria, ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio, la Commissione di Gestione della Biblioteca comunale di Pont-Saint-Martin ricorda le vittime delle deportazioni e degli internamenti avvenuti nel corso della seconda guerra mondiale in collaborazione con le scuole del territorio.

Due giovani studentesse ponsammartinesi, frequentanti la classe V del Liceo Economico Sociale (LES) di Verrès, presenteranno il loro lavoro di approfondimento e rievocheranno le storie di Zita Ghirotti ed Eugenio Lizzi, due ponsammartinesi poco più grandi di loro, che conobbero gli orrori della deportazione e della prigionia in vari lager della Germania.

Le storie di Zita Ghirotti ed Eugenio Lizzi
Zita Ghirotti è una ragazza di soli 21 anni, quando, il 27 agosto 1944 (a 4 giorni di distanza dal bombardamento che aveva colpito il suo paese causando la morte della madre) viene arrestata dalle Brigate nere, incarcerata, deportata e internata a Ravensbruck (Germania) come prigioniera politica.
La ragazza riesce a sopravvivere tra inaudite privazioni e sofferenze.
La triste vicenda di Zita Ghirotti è stata ricostruita dalle due studentesse sulla base di testimonianze e interviste rilasciate quasi esclusivamente dai familiari della signora Ghirotti, la quale ha sempre preferito tacere sulle terribili esperienze vissute nel campo di sterminio di Ravensbruch.
Un supporto fondamentale al progetto è stato dato dal materiale messo custodito e messo a disposizione dall’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea della Valle d’Aosta, che ha aderito alla proposta.

Eugenio Lizzi allo scoppio della guerra ha 23 anni e viene richiamato alle armi ed arruolato in Marina.
L’8 settembre 1943, quando l’Italia si ritira dalla guerra, Eugenio si trova a Pola in Istria sulla corazzata Giulio Cesare. Dopo alcuni giorni di confusione il comandante ordina di consegnare le armi ai tedeschi e così comincia la sua tragica odissea.
Il viaggio verso il campo di prigionia in Germania si svolge in condizioni disumane. I lunghi mesi di prigionia costituiti da turni lunghi 13 ore al giorno di lavori forzati a 70 metri sottoterra, da cibo cattivo e insufficiente, dal freddo e dai maltrattamenti minano irrimediabilmente la salute di Eugenio che, rimpatriato nell’agosto del 1945 dagli americani che avevano liberato il suo campo, muore a causa di una grave forma di tubercolosi.
Il diario
Prima di morire Eugenio Lizzi completa un diario steso dopo l’aprile del 1945 durante la sua permanenza in attesa del rimpatrio presso gli americani liberatori aggiungendovi la prima parte mancante riguardante la cronaca del viaggio verso l’internamento, l’arrivo al campo, i mesi di lavoro forzato.

Il diario costituisce un prezioso documento, di cui l’Amministrazione Comunale di Pont-Saint-Martin, grazie alla disponibilità data dagli eredi del Sig. Lizzi, ha provveduto a realizzare una copia da conservare negli archivi della Biblioteca, al fine di non disperderne la testimonianza e permetterne la consultazione
Il diario ed il delicato lavoro di copia verranno presentati nel corso della serata.

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