Gaby è un’ un’isola linguistica francoprovenzale nella civiltà walser (Issime a valle, i due Gressoney a monte) la cui origine è difficile da capire: l’unica ipotesi plausibile è che gli abitanti di Gaby provenissero dal fondovalle e non dalle montagne, come invece è stato per i Walser.
Tuttavia Gaby è stata per secoli una frazione del Comune di Issime, conosciuta come Issime-Saint-Michel oppure Ueberland.
Sull’origine del toponimo attuale esistono diverse ipotesi:
- che derivi dal nome di una famiglia nobile del Monferrato, i Gabiens,
- che derivi dal termine “Gavi” che risalirebbe ad un “Gauw” con il significato di cantone
- che sia una derivazione dal termine tedesco “Gabe” nel senso di donazione, cessione: infatti i Signori di Vallaise, feudatari delle terre della Valle del Lys, cedettero ai nobili del luogo, i Troc-Drisquer, tutta la montagna dal torrente Niel alla frazione Pontrenta
- secondo Olivieri, Gaby deriverebbe da “gabbio”, proprietà recintata, derivata dal latino “cavea”, recinto, gabbia.
Nonostante i pochi documenti dell’epoca, si è sicuri del fatto che nel XIV secolo Gaby fosse un feudo di proprietà dei Vallaise: è del 20 agosto 1347, infatti, un documento del Signor Jean Vallaise in cui si accorda una “carta della libertà” agli uomini del mandamento di Vallaise che vivono al di sopra di Guillemore, confine naturale tra il mondo francoprovenzale e il mondo walser. Il patois francoprovenzale di Gaby ha molti termini di origine germanica, come per esempio “setzi” (=piccolo sgabello), oltre a toponimi come “Grozematta” (=Prato della croce).Il cognome stesso dei nobili locali a cui i Vallaise cedettero il feudo, Troc-Drisquer, è un esempio di fusione tra francoprovenzale e germanico: infatti “Drisquer” non è nient’altro che la forma francesizzata del tedesco “Dreiziger”, “trentesimo”, (patronimico presente anche in francoprovenzale: “Trentaz”).