Martedì della Cultura: “Mario Piacenza l’alpinismo-la famiglia"
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Oggi 1° luglio si inizia con il primo appuntamento della rassegna "Martedì della cultura".
Presso la sala conferenza della biblioteca di Antey-Saint-André, la scrittrice Franca Scoppa in dibattito con lo scrittore e storico dell’alpinismo Roberto Mantovani presenta il suo libro “Mario Piacenza l’alpinismo-la famiglia".
Mario Piacenza, biellese, fu un grande alpinista di inizio Novecento, un pioniere dei viaggi nel Caucaso e sull'Himalaya. Amò anche le Alpi, e il Cervino che scalò più volte, e le sue imprese furono documentate da con le prime cineprese del tempo. Arrampivò, viaggiò, conobbe, documentò quanto visse e vide. Il libro, scritto dalla nipote, narra di questo momento della sua esistenza, ma si sofferma successivamente sulla vicenda imprenditoriale (era un industriale nel campo tessile) e poi sui drammatici anni della seconda guerra mondiale, che videro alcuni familiari tragicamente protagonisti. Una storia privata e pubblica allo stesso tempo, in cui le storie di famiglia si intrecciano con la storia del mondo, di cui Mario Piacenza fu eccezionale testimone.
La storia del figlio Franco Piacenza, è raccontata dalla nipote, che porta il suo nome; in questo libro, presentato per la prima volta al Museo Nazionale della Montagna di Torino.
Franco è il terzogenito di Mario Piacenza. E’un ragazzo sereno, studioso, affettuoso, con una passione per la montagna ereditata dal padre e un forte senso di responsabilità. Frequenta con impegno la facoltà di Economia e Commercio a Torino, affrontando ogni giorno viaggi faticosi fra la villa dei nonni di Moncalieri, dove la famiglia era sfollata e le aule universitarie della città.
Ma quando la Storia bussa alla porta, Franco non si tira indietro: sceglie la Resistenza. Lo fa con determinazione di chi sa che la libertà non è un regalo, ma un dovere.
Il 28 ottobre 1944, la sua giovane vita viene spezzata dai nazifascisti. Morirà ad Antey, all’inizio della Valtournanche, quella valle così cara al padre, per ben 14 volte in vetta al Cervino. La sua memoria resta quella di un ragazzo pulito, idealista, morto per un’Italia migliore.
- Appuntamento con la cultura
- Presentazione libro
- Partecipazione libera