Flora
La flora del comprensorio
Località: Étroubles
Informazioni tecniche
Contatti
Descrizione del percorso
Questo settore delle Alpi Pennine, presentando caratteristiche climatiche e litologiche di grande varietà, abbellisce gite ed ascensioni con particolari ricchezze botaniche. La vegetazione arborea, di latifoglie nella parte inferiore della valli, passa gradatamente ad aghifoglie con l’aumentare della quota. Tra queste arriva fin verso i 2000 metri il cirmo (pinus cembra), pregiata e sempre più rara specie di pino, distinguibile dalle altre perché i suoi lunghi aghi sono riuniti in fascette di cinque. Ancora si trovano numerosi pini montani (pinus montana) e silvestri (pinus silvestris). L’abete bianco, con i suoi coni eretti e la corteccia bianco-cinerina è meno comune di quello rosso dai coni pendenti e si trova in luoghi più freddi ed esposti. Più alto di tutti arriva il larice, talvolta consorziato con il cirmo. Chi volesse gioire di una particolare ricchezza botanica con dovizia di specie dovrebbe effettuare un’escursione sui soleggiati terrazzi prativi ai piedi del Mont Fallère, nella conca di By, sui due versanti del Col Serena alla fine di giugno, periodo della fioritura alpestre; numerose le stelle alpine (leontopodium alpinum), piante protette qui non ancora estinte per indiscriminata raccolta come altrove; numerose anche le tenui corolle violacee degli astri (aster alpinus). Sulle morene numerosa e varia è la flora rupicola, con associazione di ranuncolo dei ghiacciai (ranunculus glacialis), campanella delicata (campanula pusilla) e linaria (linaria alpina). Particolare menzione meritano le varie specie di Achillea dai piccoli fiori bianchi profumati, raccolti dai valligiani per la fabbricazione del génépy, noto liquore della Valle d’Aosta. Sugli isolotti glaciali, pascoli preferiti dai camosci tanto da essere chiamati “jardin des chamois”, prosperano lembi di prateria, mentre all’ombra delle vallette nivali si annidano piccoli cuscinetti di piante sempreverdi. Questo tipo di flora può essere osservato molto bene sul percorso tra il bivacco Regondi e il giacciaio del Mont Gelé, alla Fenetre Durand e nell’alto vallone di Crete Sèche a partire dal Plan de la Sabbla.
Tratto da:
Guida dei monti d’Italia “Alpi Pennine”
Club Alpino Italiano - Touring Club Italiano