Tra leggenda e storia

Fontainemore: la tradizione dice che nel 543 il monaco San Mauro, attraversando il colle della Barma, giunse da Oropa in un minuscolo paese della Valle del Lys. Qui si mise a pregare nella piccola piazza, da dove sgorgò una vena d’acqua. Egli esortò la popolazione a edificare una cappella in onore di Sant’Antonio Eremita, cosa che avvenne infatti nel VII secolo. E’ così che fu dato al paese il nome di “Fontaine Maur” Fontainemore, per ricordare il Santo e la fonte. Un’altra leggenda fa derivare il nome del comune dal colore di questa fonte, “Fontanamora”, cioè “nera”, perché fondo è coperto di alghe di un verde scuro. Nella cappella di Sant’Antonio la popolazione si ritrovava per pregare e, per molti secoli, vi giungeva un prete di tanto in tanto a celebrare una messa e ad amministrare i sacramenti. Nel 732 fu costituita la parrocchia di Perloz, e Fontainemore vi fu aggregata fino al1693.

I Vallaise: nel XII secolo fanno la loro comparsa, nella Valle del Lys, i Signori di Vallaise, i quali esercitarono il loro dominio e la loro giurisdizione sulla valle fino al XVIII secolo, per un periodo di circa seicento anni. Molti documenti dicono che Fontainemore fu il capoluogo del mandamento dei Vallaise per più di 155 anni (dal 1592 al 1777). Le udienze si tenevano a Colombit, dove erano anche promulgate le sentenze: qui restano da vedere i resti delle prigioni e l’antico tribunale.

Scuola: nel 1678 Jean Pierre Aguettaz, un muratore di Fontainemore, donò mille scudi affinché venisse fondata una scuola. Il piccolo paese ebbe così la prima scuola elementare pubblica nata in Valle d’Aosta. Tra il ’700 e l’800 ben 6 frazioni avevano un edificio scolastico e nel capoluogo, oltre alla scuola elementare, vi erano un asilo e la scuola superiore di Geometria.

L’emigrazione: lungo i secoli il fenomeno dell’emigrazione è stato una condizione normale della popolazione di Fontainemore. Una particolare importanza assunse l’emigrazione dei muratori che aveva luogo dalla primavera all’autunno avanzato. I “macons” (muratori) si dirigevano soprattutto verso la Francia e la Svizzera, lasciando alle donne tutte le occupazioni agricole. Verso la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, l’emigrazione assume un carattere definitivo.

Le reliquie di San Grato: legata all’emigrazione dei muratori di Fontainemore, esiste una tradizione. Nel 1380 le reliquie di San Grato furono rubate dalla Cattedrale di Aosta. Alcuni muratori di Fontainemore, che lavoravano in Savoia, le ritrovarono e riuscirono a riportarle in Valle, passando attraverso la Valgrisenche, accanto al lago di San Grato. In ricordo di questo fatto, ancora oggi si riserva ai muratori di Fontainemore (vestiti con il costume tradizionale) l’onore di portare le reliquie di San Grato durante la processione ad Aosta il giorno della festa (7 settembre).

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