E’ sicuramente la catena montuosa più famosa delle Alpi. Raggruppa un massiccio di 40 cime al di sopra dei 4.000 metri con un terzo di superficie ad una quota non inferiore ai 3.000 metri. Sicuramente tra tutte emerge la cima del Monte Bianco, che con i suoi 4.810 metri svetta più in alto di tutte. Morfologicamente tozza e non così appariscente rispetto ad altre vette, ha dato inizio alla storia dell’alpinismo nel 1786 anno della sua conquista; è completamente innevata ed è articolata su quattro versanti secondo i punti cardinali lungo i quali sono stati tracciati diversi itinerari alpinistici che portano alla vetta principale.

Dalle sue pendici nascono i ghiacciai più lunghi e noti del massiccio che dalle quote di 4.000 metri scendono fino a 1.300 - 1.400 metri di altitudine per uno sviluppo in alcuni casi fino a 20 chilometri. L’Aiguille Noire de Peuterey, cima di 3.773 metri di quota, è uno dei simboli del Monte Bianco nel versante italiano, per la sua linearità ed eleganza di profilo che si innalza direttamente dai prati della Val Veny per 2.200 metri di dislivello.
E’ lungo una delle sue creste che si sviluppa uno degli itinerari più famosi, più belli ed impegnativi che giunge dopo 6.000 metri di sviluppo sulla vetta del Monte Bianco, la Cresta di Peuterey.
Il Dente del Gigante è una delle più celebri guglie della catena del Monte Bianco. Si eleva per circa 160 metri al di sopra della caratteristica “gengiva” di neve. La prima ascensione è stata effettuata nel 1882 grazie all’impiego di mezzi artificiali.
Grandes Jorasses, montagna straordinaria che sulla sua cima sommitale, lunga circa un chilometro, raggruppa sei punte di cui cinque superano i 4.000 metri.
Mont Dolent, 3.820 metri, bellissima e grandiosa cima piramidale, la cui caratteristica è quella di essere il punto d’incontro delle frontiere di Francia, Italia e Svizzera.