Patrimonio culturale: La Salle, Morgex

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Stazione ferroviaria di Morgex

Architettura  -  Morgex

Una singolare e unica situazione architettonica è rappresentata dagli impianti della linea ferroviaria Aosta / Pré-Saint-Didier, completata nel 1929 con 8 stazioni e 23 caselli. Questa tratta ferroviaria era nata per trasportare ad Aosta il carbone che dalle miniere di La Thuile con una teleferica scendeva a Morgex. Da questa località la ferrovia fu prolungata sino a Pré-Saint-Didier nella prospettiva, mai realizzata, di raggiungere Courmayeur.

La stazione ferroviaria di Morgex è la migliore espressione di questa architettura. La scelta dei particolari, dalle finestre crociate ai camini, dai rivestimenti lignei pitturati in rosso-bruno alla massiccia muratura in pietra ed alle complesse mensole lignee si inscrive in un contesto apparentemente semplice. Il volume prismatico di base si articola, verso la ferrovia, in un corpo avanzato sostenuto da cinque pilastri cilindrici leggermente rastremati, e, sul lato opposto, in due leggeri avancorpi in pietra su sfondo ligneo. A questa articolazione planimetrica fa riscontro una simile articolazione altimetrica, con ampi portici al piano terreno, per creare adeguati spazi coperti.

Le altre stazioni della linea ferroviaria Aosta / Pré-Saint-Didier sono caratterizzate da grandi pilastri cilindrici, lunghe travi di sostegno con robuste sovrastrutture lignee e rivestimenti in legno che rappresentano una ben riuscita ricerca di adattamento al contesto, riprendendo forme della storica cascina l’Ola di Introd. Più che espressione di una cultura ed una tecnologia estranee, i nuovi fabbricati, riferendosi a vicini esempi architettonici anche se di carattere rurale, volevano esprimere un più stretto legame con il territorio e la cultura locali. Nel complesso si tratta di un interessante “sistema” di fabbricati, nati per assolvere medesime funzioni, aventi tipologie architettoniche omogenee.

> Ferrovia Aosta - Pré-Saint-Didier (Audioguida)

Casaforte Bozel

Castelli e torri  -  Morgex

In località isolata, a est del villaggio Villair, è un fabbricato a pianta rettangolare, di due piani fuori terra.
L’ingresso è sul lato sud, al secondo piano: accanto alla sottostante porta del vano interrato è incisa la data 1751. Il lato est presenta due latrine aggettanti quasi sovrapposte.
L’edificio appartenne alla famiglia Bozel (de Bosellis), originaria della Tarentaise, stabilitasi in Valle d’Aosta nel secolo XIV ed estintasi nel secolo XVII.

(+39) 0165809912
info@prolocomorgex.it

Castello Pascal di la Ruine

Castelli e torri  -  Morgex

È situato a occidente della frazione La Ruine, non lontano dal torrente.
È un complesso di vari edifici che formano un vero e proprio castello.
Sul lato est sorge la parte più antica dell’edificio, a forma di casa-torre, con finestre in pietra lavorata ed architravi che recano un singolare motivo ad arco.
Lo storico De Tillier scrive che questa casa fu costruita da Giovanni Pascal de la Ruine, che figura già come notaio nel 1450. In effetti il fabbricato centrale del castello, con finestre in tutto simili a quelle della torre, ha una serratura molto bella, con motivo a testa di cicogna, datata 1457.

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Tour de l'Archet

Castelli e torri  -  Morgex

Situata nel capoluogo del paese, quest’alta torre quadrata, con muri di 9 metri di lato e 2,60 metri di spessore, ricorda nella tecnica costruttiva le torri di La Plantà di Gressan e Ville di Arnad.
Costruita, secondo le analisi dendrometriche, negli ultimi anni del X secolo, risulta essere una delle più antiche torri della Valle d’Aosta.

La torre è inglobata, un poco fuori asse, in un più basso e vasto edificio, pure quadrato, che presenta la muratura medievale ed un bel portale in pietra sul lato nord, sul cui architrave è scolpito il motivo di un doppio arco a chiglia rovesciata. La finestrella in pietra lavorata posta sopra il portale è sormontata da un architrave scolpito con la croce dei Savoia.
Le origini del nome della famiglia de l’Archet (de Arculo) derivano dall’aver adattato a propria abitazione l’Arco di Augusto di Aosta.
Questi nobili sono già presenti nelle carte valdostane della prima metà del secolo XII. Si ignorano le circostanze della loro trasmigrazione in Valdigne, mentre è certo che la loro dimora di Morgex ospitava il conte di Savoia in occasione delle Udienze Generali, allorché vi convenivano i suoi sudditi diretti per prestare l’omaggio feudale.

La torre ospita, al piano terreno, la Pro Loco e l'ufficio informazioni di Morgex, oltre a uno spazio espositivo in cui vengono allestite mostre temporanee.

Gli altri ambienti del castello sono la sede della Fondazione Natalino Sapegno, deputata a studi e ricerche in ambito umanistico. Un'ala della Tour de l'Archet ospita il Biblio-Museo del Fumetto Demetrio Mafrica; in altri due ambienti sono stati ricostruiti, rispettivamente, lo studio dello scrittore e poeta Sergio Solmi (la cui biblioteca è conservata a Morgex) e un'aula scolastica di inizio Novecento.

Nel periodo estivo e in quello natalizio la Fondazione Sapegno apre il Biblio-Museo del Fumetto e organizza visite guidate al castello e alla propria biblioteca. Negli altri mesi è possibile organizzare visite per gruppi e scolaresche previa prenotazione presso gli uffici della Fondazione.

(+39) 0165235979
(+39) 3334464369
segreteria@sapegno.it

Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta

Chiese e santuari  -  Morgex

Si ritiene, anche in considerazione del titolo di “plébain” attribuito tradizionalmente al parroco, che la parrocchia di Morgex sia tra le più antiche dell’alta Valle d’Aosta. Tale ipotesi è stata confermata dalle indagini archeologiche che hanno riportato alla luce i resti dell’antica chiesa battesimale paleocristiana (V-VI sec.), mentre la chiesa di Morgex è citata per la prima volta nella bolla di papa Alessandro III del 1176.

La chiesa medievale è stata rimaneggiata a più riprese, finché ha ricevuto l’assetto attuale con la campagna di restauro e di ampliamento iniziata nel 1687, alla fine della quale, nel 1705, Mons. d’Arvillars ha consacrato l’edificio.

La decorazione interna è frutto degli interventi del pittore savoiardo Girollet per quanto riguarda le volte della zona absidale (XVIII sec.), mentre il resto è opera del pittore Lancia, attivo nella prima metà del XX secolo.

Dell’antica decorazione della chiesa sono rimaste un’Ultima Cena sul lato sinistro della navata centrale, datata 1559 e gli interessanti affreschi della cappella quattrocentesca in fondo alla navata sinistra. Degno di nota l’altare maggiore, ricchissimo di fregi e dorature, risalente all’inizio del Settecento, anche se il dipinto centrale raffigurante l’Assunzione di Maria fu sostituito con un dipinto di Lancia dopo che un incendio, nel 1931, aveva distrutto quello originale.
Di particolare valore storico e artistico è il crocifisso ligneo risalente alla fine del Trecento che sovrasta imponente la navata centrale.

La torre campanaria è articolata in sei registri sovrapposti scanditi da archetti pensili. La cuspide a cupola poggia su un tiburio ottagonale ed è rivestita di rame e sormontata da una croce col gallo in ferro battuto.

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Biblio-Museo del fumetto

Musei  -  Morgex

Il Biblio-Museo è nato grazie alla donazione, nel 2005, di una preziosa collezione di albi e di volumi che consente di seguire la nascita e l’evoluzione del fumetto, in particolar modo italiano, e che è considerata una delle più ricche di questo genere in Italia. L’importanza della Collezione, raccolta da Demetrio Mafrica con metodo e rigore storico oltre che di appassionato, non risiede tuttavia solo nella sua estensione (oltre 30.000 albi), ma anche nella sua sistematicità e nella completezza che caratterizzano le sue collane: nonostante le importanti tirature della stampa periodica a fumetti, infatti, essa è stata a lungo considerata un genere di “serie B”, di immediato consumo e privo pertanto di tutela da parte delle biblioteche pubbliche.

Demetrio Mafrica ha saputo raccogliere gli albi più rari e ha cofinanziato, come membro dell’ANAF (Associazione Nazionale Amici del Fumetto), importanti interventi di ricostruzione della memoria collettiva, quali le ristampe di volumi introvabili, che ci consentono oggi di considerare con nuovo e diverso interesse le opere della “nona arte”.

Il Biblio-Museo è stato allestito dalla Fondazione Natalino Sapegno Onlus per far conoscere il ricchissimo e variegato universo fumettistico. Un percorso cronologico guida il visitatore e l’utente all’interno della Collezione Mafrica: aperto agli appassionati e ai neofiti, esso consente un primo avvicinamento a un linguaggio tipicamente novecentesco, ma anche vari approfondimenti su protagonisti, autori e temi, grazie anche a pannelli esplicativi e punti multimediali.

I numerosi albi a fumetti da leggere e guardare rendono il museo adatto ai visitatori di tutte le età.

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Museo parrocchiale

Musei  -  Morgex

Si trova in fondo alla navata sinistra della chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta e presenta interessanti opere di arte sacra, tra cui una cassettina reliquiario argentea del Quattrocento, diverse croci astili oltre a calice e patena che furono ritrovati nel sepolcro del Beato Vuillerme de Léaval, che fu parroco di Morgex.

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Architettura tradizionale a La Salle - Maison Gerbollier

Architettura  -  La Salle

Il municipio (maison communale) è il punto di partenza di un breve percorso che conduce alla scoperta di alcuni punti forti dell’architettura locale.

Restaurata in maniera esemplare dall’Ingegner Jaccod, la maison Gerbollier oggi ospita il centro amministrativo di La Salle.
Si tratta di un antico casale nobiliare, casaforte della famiglia Viard, composta da diversi corpi edificati che circondano una corte interna, alla quale è possibile accedere da sud, attraverso un magnifico portale in pietra tagliata.
Alcuni profili di porte e finestre, nell’antico corpo dell’abitazione, hanno forme che richiamano gli splendori dell’edificio del XVI secolo, mentre, per converso, le travi degli edifici del casale mostrano come il complesso rurale abbia conosciuto forti trasformazioni attorno al 1713 ed al 1819.

Seguendo la strada verso est, si sale al villaggio di Ecours. Sulla piazza, la cappella è abbellita da affreschi rappresentanti la Visitazione della Vergine e un grande Saint-Christophe (S. Cristoforo); affiancata da un fontana, è compresa tra una serie di antiche abitazioni rurali, fortemente raggruppate le une contro le altre, ed il corpo possente della torre quadrata medioevale, costruita dai nobili De Curiis che hanno dato il proprio nome al villaggio. La torre è il cuore di una grande fattoria tuttora attiva.

Nel vallone a monte di Ecours, un mulino sfruttava un tempo le acque del “ru” (canale irriguo) di Moyes, accessibile attraverso un passaggio ombreggiato a partire da Prarion, in direzione di Moyes.

Villaggio Fenêtre a La Salle

Architettura  -  La Salle

Il recupero dell’intero villaggio di Fenêtre a La Salle (2000) rappresenta una singolare proposta architettonica, basata sulla reinterpretazione e rifacimento dell’architettura rurale con la creazione di imprevedibili spazi comuni.

Risultano essere di particolare interesse le grandi aperture panoramiche che svuotano le murature in pietra; le balconate di differente disegno; la ricostruzione ispirata al medioevo degli stipiti e dei voltini; il manto di copertura in lose a disegno fortemente irregolare.

Casaforte Aragon

Castelli e torri  -  La Salle

Sita nella frazione Echarlod, appartenne agli Aragon, famiglia nobilitata nel secolo XVI.
Come testimonia la data incisa a lato della porta, fu costruita nel 1608, verosimilmente da Filiberto Aragon, che ebbe poi la disgrazia di perdere ben cinque figli durante la peste del 1630. La casata si estinse di lì a poco.
La casa forte presenta una bella serie di finestre in pietra lavorata.
L’ingresso è sul lato occidentale, sormontato da caditoia difensiva.

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Casaforte Bovet

Castelli e torri  -  La Salle

È sita a monte della frazione Le Pont, all’inizio della vecchia carrozzabile che dalla statale n. 26 conduceva al capoluogo di La Salle. Pur rimaneggiata, questa casa forte è ancora interessante da osservare.

Si tratta di un fabbricato assai vasto, di pianta quadrilatera, con due leggere sporgenze laterali, destinate in origine a compiti difensivi. Mostra ancora finestre quattrocentesche, in parte tamponate. Sul lato nord era posta la porta d’ingresso, con l’architrave decorato da un motivo ad arco carenato, sormontata da corpo di fabbrica aggettante (è ancora visibile una feritoia accanto alla finestra in pietra lavorata). La dimora fu lesionata dai Francesi nel corso dell’invasione del giugno 1691.

Di proprietà dei nobili Bovet, vissuti dal secolo XIII all’inizio del secolo XVI, la casaforte, con gli altri beni della famiglia, passò per alleanza matrimoniale nelle mani della famiglia Passorio.

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Castello di Châtelard

Castelli e torri  -  La Salle

Sull’estesa conoide di La Salle, nel villaggio di Château, si erge il castello di Châtelard edificato, secondo lo storico Jean-Baptiste De Tillier, da Rodolfo Grossi, vescovo di Aosta nel 1243 e arcivescovo di Tarantasia nel 1246. Citato per la prima volta in un atto del 1248, ripropone la tipologia di torre circolare che richiama le costruzioni fortificate del conte Pietro II di Savoia, di cui Grossi era intimo consigliere.
Tutt’intorno piccole e grandi dimore medievali punteggiano il territorio come sentinelle dal fascino antico: la casaforte Pascal, la casaforte Aragon, la maison Gerbollier, poco più in alto la dimora degli Ecours e ancora, nel villaggio di Derby, il castello notarile.

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Castello di Ecours

Castelli e torri  -  La Salle

Situata a nord del capoluogo, sulla strada che sale ai villaggi della collina, la massiccia torre quadrata è quanto resta della costruzione del XIII secolo, assieme ad un breve tratto dell’antico muro di cinta.

L’edificio, che nel Medioevo appartenne alla famiglia Lescours (de Curiis), una delle più in vista della Valdigne, fu infeudato per metà ai nobili di Chatelard già nel 1430.
Nel 1551 il castello passò nelle mani dei Bozel e successivamente, sempre nel XVI secolo, pervenne in cosignoria ai Gal e ai Malliet.
Il feudo fu riunito nel secolo seguente dai Passerin, che risultavano esserne i proprietari ancora nel 1730.

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Castello giudiziario di Derby

Castelli e torri  -  La Salle

Sorge isolato, a monte della strada che attraversa il villaggio di Derby per tutta la sua lunghezza.
Attualmente trasformato in fattoria, i suoi sotterranei servivano anticamente da prigione.
Presenta ancora belle finestre in pietra lavorata, oltre ai resti del muro di cinta e ad una *torretta angolare *con feritoie sul lato est.
È noto che fosse sede giurisdizionale, ma non si sa se di Sant’Orso o della Cattedrale.

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Castello notarile di Derby

Castelli e torri  -  La Salle

Complesso di diversi edifici, non anteriori al XVI secolo, in parte trasformati per usi agricoli.

Il massiccio corpo d’abitazione principale mostra finestre e porte con architravi dal caratteristico motivo ad arco carenato. Vi è ancora un antico forno da pane esterno (restaurato nel 1970).

Mancano notizie storiche, ma il nome sembra ricordare l’abitazione di un notaio: è probabilmente la casa dei Lachenal, nobili vissuti tra i secoli XIII e XVI.

0165.861912
protocollo@comune.lasalle.ao.it

Torre di Derby

Castelli e torri  -  La Salle

Casaforte a pianta quadrilatera, con belle finestre in pietra lavorata, se ne fa risalire la costruzione al 1560.

Il De Tillier, storico valdostano del XVIII secolo, sostiene che il capitolo della cattedrale e quello di Sant’Orso, che si dividevano la signoria di Derby, vi avevano ognuno la propria casaforte. Risulta che i canonici di S. Orso, non potendo esercitare essi stessi la giustizia, ne incaricarono nel 1352 Giacomino d’Avise.

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Torre di Favray

Castelli e torri  -  La Salle

Sorge a levante del borgo di La Salle ed affianca una cascina di bella architettura della prima metà del secolo scorso.

La torre non presenta elementi formali che ne permettano una datazione. Mancano notizie storiche. La sua struttura imponente, benché tozza e per nulla raffinata, e la presenza di feritoie, l’hanno fatta identificare come torre e datare tra XIV e XV secolo.

Il Monte Bianco si apprezza sullo sfondo.

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Cappella di Charvaz

Chiese e santuari  -  La Salle

Datata 1621, presenta la facciata completamente affrescata con una rappresentazione del Giudizio Universale; è dedicata a San Leonardo – festeggiato il 6 novembre – e a San Grato. Il campanile ha due campane: una veniva usata per chiamare i fedeli, l’altra per ricordare ai bambini l’ora di inizio della scuola.

(+39) 0165861288

Cappella di Cheverel

Chiese e santuari  -  La Salle

Datata 1636, è dedicata a San Bernardo (festa il 15 giugno). La facciata è interamente affrescata con le figure dei Santi Bernardo, Antonio Abate, Cassiano, Cristoforo e Grato. In facciata compare anche lo stemma dei Savoia. La cappella è stata oggetto di un recente restauro.

(+39) 0165861288

Cappella di Ecours

Chiese e santuari  -  La Salle

Dedicata alla Natività della Vergine Maria, se ne parla per la prima volta in un documento del 1330.

La facciata è completamente affrescata con immagini di San Cristoforo che porta il Bambino Gesù, di San Giovanni Battista e dell’adorazione dei Re Magi.
All’interno della cappella è visibile la griglia di separazione in legno ed una pala d’altare raffigurante la Madonna d’Oropa.

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Cappella di Morge

Chiese e santuari  -  La Salle

Non si conosce la data di fondazione della cappella dedicata a Santa Maria Maddalena (celebrata il 22 luglio), ma risulta già esistente nel 1436, come testimoniato dal verbale della visita arcidiaconale di quell’anno. L’attuale edificio è stato ristrutturato nel 1671 come indicato dalla data incisa sul trave del tetto e nuovamente nel 1985.

La struttura presenta un piccolo campanile con due campane.
La facciata, piuttosto rovinata, è è decorata da quattro scene, di cui tre disposte sullo stesso piano, al di sopra della porta d’ingresso. Esse sono attribuite a Giacomino da Ivrea tra il 1440 e il 1450. Essi raffigurano san Giorgio e la principessa (riquadro a sinistra), la Vergine col Bambino e san Cristoforo (riquadro a destra). Più in alto è invece un dipinto raffigurante la Maddalena che risale invece al 1619.
Particolare è la forma ad ogiva della porta di ingresso.
All’interno è ancora visibile la grata di separazione in legno.

(+39) 0165861288

Chiesa di Sant'Orso a Derby

Chiese e santuari  -  La Salle

La primitiva chiesa del villaggio di Derby sorse probabilmente nei secoli XI – XII.
L’edificio attuale data del XVI secolo. Fu consacrato da monsignor Ferragatta, vescovo di Aosta, il 22 luglio 1567; a ricordo del fatto, rimane sul contrafforte a destra del portale una croce di consacrazione.

Il campanile, esile ed elegante torre quadrata in pietra, in occasione della visita pastorale del 1416 risultava da poco restaurato. La base, che nell’interno ha tracce di muratura a lisca di pesce, risale probabilmente ad epoca anteriore. Più recente la parte superiore, che presenta due serie di bifore (secoli XVI e XVII).
La porta di accesso verso la chiesa, intagliata con il monogramma di Cristo, reca la data 1671.

La chiesa presenta pianta rettangolare ad una sola navata, interno con archi della volta a sesto acuto, volte a crociera con nervature in tufo, abside semicircolare all’esterno e poligonale all’interno con volta a ombrello con costoloni.
Della chiesa precedente rimangono i muri perimetrali e una piccola finestra a croce, in alto sulla facciata, che serviva a illuminare la copertura a capriata dell’edificio romanico.
Tutto l’edificio ha subito un notevole intervento di restauro nel 1967 che ha restituito alla chiesa il suo aspetto cinquecentesco, rimuovendo le decorazioni ottocentesche.

Vicino all’ingresso, battistero in pietra lavorata (1688), con lo stemma dei Savoia, signori della Valdigne.

L’altare maggiore, in marmo policromo, è del XVII secolo; la pala sovrastante è stata rimossa in occasione dei restauri e due colonne tortili marmoree affiancano ora il tabernacolo murale.
Un grande crocifisso ligneo da arco trionfale, del XVI secolo, sovrasta il coro.
Sopra l’altare maggiore, statue di S. Ilario e S. Biagio (XVI sec.). L’altare laterale destro, in legno intagliato, dipinto e in parte dorato, è dedicato al Rosario e risale al XVIII secolo; al centro, nicchia con statua della Madonna (XIV-XV sec.), circondata dalla raffigurazione su tela dei misteri del Rosario.

L’altare laterale sinistro, contemporaneo al precedente e della medesima fattura, è dedicato a san Sebastiano; conserva una grande tela raffigurante in alto Cristo tra san Grato e san Bernardo, in basso san Sebastiano tra san Rocco e sant’Antonio abate.

Nel 1861 fu sistemato l’organo attuale (G. Franzetti, a trazione meccanica e a registri spezzati).

Una nicchia nella parete accoglie un piccolo museo di arte sacra: pregevole un bel cofanetto reliquiario in lamina di argento del XV secolo.

(+39)0165.860041

Chiesa parrocchiale di San Cassiano

Chiese e santuari  -  La Salle

I primi documenti relativi a questa chiesa sono gli atti delle visite pastorali del 1413 e 1416, ma essa potrebbe essere ovviamente più antica. Dell’edificio quattrocentesco, tuttavia, non rimane più nulla, poiché nel 1846 la chiesa venne interamente ricostruita, per essere riconsacrata nel 1847. Il campanile nella parte inferiore dovrebbe risalire ai secoli XV-XVI, mentre la parte superiore è del 1710.

La chiesa, a tre navate suddivisa in quattro campate, custodisce uno degli organi più belli presenti in Valle d’Aosta e accoglie un piccolo museo permanente di arte sacra nel quale sono conservati numerosi oggetti di notevole valore storico-artistico:
- una Madonna del tardo duecento (analoga a quella di Valsavarenche, Introd e Arvier)
- una Madonna dei primi del XIV secolo (sul modello della celebre Madonna Nera del Santuario di Oropa)
- un crocefisso del primo quattrocento (ispirato a quello trionfale della cattedrale di Aosta)
- una croce argentea dei primi del XV secolo
- due piccole statue raffiguranti la Maddalena e San Giovanni Evangelista, uno degli esemplari più belli ed aggraziati di opere fiamminghe eseguite a Malines tra XV e XVI secolo ed esportate in tutta Europa.

(+39)0165.861288

Gruppo folkloristico "Les Sallereins"

Gruppi folcloristici / bande / corali  -  La Salle

Il gruppo folkloristico “Les Sallereins” nasce nel 1968, nell’intento di mantenere e diffondere le antiche tradizioni del paese di La Salle. La più importante di queste è la Badoche, tradizionale festa con balli dalla quale il gruppo prende spunto.

Esso è costituito da ragazzi e ragazze che indossano il costume fedelmente ricalcato da antiche stampe locali del 1800. Ha ripreso ed eseguito vecchie danze popolari che rievocano la vita quotidiana. Il loro repertorio è costituito da balli e danze accompagnati dall’allegro suono delle fisarmoniche. Va segnalato, in particolare, il balletto dei vignaioli, ritmato e spettacolare, che ben riflette lo spirito di un’area rinomata per i suoi vigneti.
Il gruppo, di cui fanno parte anche bambini tra i cinque e i dieci anni (Les Petits Sallereins) si esibisce anche nel resto d’Italia e all’estero.

Il gruppo è presente su Facebook e Instagram

(+39) 3491457116
(+39) 3338390632
lessallereins@gmail.com

Casa museo "Maison Plassier''

Musei  -  La Salle

Il 23 gennaio 2012, una settimana prima di morire, Carlo Plassier legava con lascito testamentario al Comune di La Salle la sua casa con gli arredi e le opere d’arte in essa contenuti, il tutto vincolato a una futura pubblica fruizione.
La collezione donata alla comunità di La Salle è il frutto di sessant’anni d’inesauribile e febbrile tableaumanie.

Autodidatta, Carletto acquista alle aste, ai mercati delle pulci o nelle botteghe dei rigattieri, lasciandosi guidare da predilezioni istintive o dal gusto per l’affare, e poi si preoccupa di far restaurare accuratamente ogni quadro. Stringe amicizia con diversi artisti che negli anni Sessanta e Ottanta è solito invitare nel suo albergo, offrendo loro il soggiorno in cambio di lavori realizzati sul posto.

La raccolta ha un carattere discontinuo: mette insieme autori famosi e pittori “della domenica”, ma sorprende talvolta con scelte raffinate e niente affatto scontate.

L’apertura al pubblico ha svelato a residenti e turisti la ricchezza del lascito. Al primo piano è possibile visitare l’abitazione di Plassier, mentre l’appartamento al piano terreno, presenta un profilo biografico del proprietario e l’esposizione della notevole raccolta di opere di artisti valdostani, primo tra tutti Italo Mus.

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