De Bello Montis - rievocazione storica

Châtillon

Castello di Ussel
  • 24 agosto 2019 - 25 agosto 2019
Programma

Dopo la rovinosa battaglia di Romagnano gli Svizzeri assoldati dal Regno di Francia sono in fuga.
Alle loro spalle le truppe imperiali e quelle degli stati italiani.
Gli Elvetici, già discesi dunque dal territorio dell’odierna Valle d’Aosta svalicando dal colle del Gran San Bernardo, nell’aprile del 1524 ritentano la traversata, passando questa volta da quello del San Teodulo. A Châtillon vengono però bloccati sul ponte.
È allora che ripiegano su Ussel dove, all’interno delle mura, possono riposare e trovare una strategia per sorpassare le linee imperiali.
Prossimi alle mura saccheggiano nel mentre i villaggi di Albard, Cret-Blanc, Garin e Glereyaz per avere provviste nell’eventualità di un assedio e per non lasciare viveri al nemico.
Il grosso dell’esercito si ripara dentro la fortezza mentre varie guarnigioni si accampano a ridosso delle mura, per tenere sotto controllo lo stretto passaggio che porta all’entrata.
Gli imperiali si accampano nel prato sottostante. Lo scontro non sarà facile, la strada che porta al castello è infatti stretta e quindi gli inseguitori non possono salire in gran numero. Gli Svizzeri hanno inoltre il campo elevato e più favorevole. Sono loro a issare la bandiera sulle torri buttano pane marcio alle truppe imperiali. Di rimando ricevono in volo le teste dei loro compagni che erano in esplorazione per scoprire il numero dei nemici.

  • Ore 20:30 (alle ore 15.00 per il 25.8) - Le truppe imperiali partono all’attacco. I tamburi suonano per scaldare i cuori con ardore. Sulle mura gli Svizzeri invece aspettano. Hanno dovuto abbandonare i cannoni a Romagnano ma le pietre trovate qua e là intorno alla fortezza fanno comunque danni.
    L’accampamento elvetico di difesa al passaggio si mobilita. Le lunghe picche sono pronte. Lo sbarramento svizzero resiste coraggiosamente ma deve poi ripiegare verso la fortezza dove gli alleati scagliano massi dall’alto del cammino di ronda. Ci sono quindi perdite da entrambi gli schieramenti.
  • Ore 21:30 (alle ore 16.00 per il 25.8) - Per sbeffeggiare il nemico gli Svizzeri, con gran festa, bevono il vino razziato e ingiuriano l’esercito imperiale.
    Viene riunito il consiglio tra le mura del castello e si decide di mandare tre valorosi soldati mercenari a infiltrarsi nell’accampamento delle fila nemiche per entrare poi nella tenda comando, assassinare il comandante e, con un po’ di fortuna, rubare la polvere da sparo per i cannoni o quanto meno manometterli. Viene scelto un valido uomo per cantone, abile col coltello e senza timore alcuno. Ognuno di loro viene coperto di carbone per renderli scuri e terribili come la notte.
    L’attentato però fallisce, il comandante è ferito ma riesce a chiamare soccorsi. I tre valorosi vengono percossi a morte e i loro corpi gettati alla mercé di tutti per essere messi in mostra.
    Si decide il tutto e per tutto. Le truppe imperiali salgono in gran massa. Se le prime file cedono, dietro ad esse si tiene pronta la riserva a sostituirle, sfiancando così gli Svizzeri fino alle mura.
    Ma notte tempo un’ingente formazione elvetica passa dietro il castello per sorprendere il nemico alle spalle, sullo strapiombo, con grande rischio. Sono armati di azze e asce e lame corte, facili da maneggiare in una mischia corpo a corpo. Gli imperiali sono circondati da tutti i lati e muoiono in gran massa sia uccisi che cadendo dall’alto muro del sentiero.
    La vittoria è svizzera. Finalmente riprendono così la loro marcia verso casa. Almeno fino alla prossima guerra.

Il castello di Ussel riapre le porte e rivive, grazie alle numerose compagnie arrivate da ogni dove, uno dei periodi più magnifici ma allo stesso tempo terrificanti d’Italia: il Rinascimento. Le sue guerre, il suono dei tamburi, l’odore della polvere nera regaleranno all’ospite uno scorcio di storia vivente, che solo Ussel può dare con le sue alte mura, le sue torri, tra accampamenti, manovre e battaglie.
All’interno del castello si potranno ammirare invece varie mostre mentre una voce darà la possibilità di conoscere questo meraviglioso periodo in una nuova formula, grazie ai numerosi rievocatori presenti e le fedeli ricostruzioni della vita di campo.

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Associazione Culturale Les Chevaliers de Arpitan
11024 CHATILLON (AO)
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